Joan Didion ha esercitato uno sguardo critico sul proprio paese e su se stessa fin da quando pubblica il suo primo romanzo, Run River (1963), in cui una famiglia della California si scontra con la fine del sogno americano dei pionieri. Lo stesso vuoto verrà poi descritto nei reportages che compongono Verso Betlemme (1968), in cui Didion profetizza, in riferimento alla società americana, “the center will not hold/il centro non reggerà”. Tramite un linguaggio preciso e una narrazione in soggettiva, Didion inventa un nuovo modo di essere scrittrice e giornalista, coinvolta e al contempo molto distante dai suoi soggetti. Con L’anno del pensiero magico (2005) e l’esperienza della perdita, questa postura diventa anche magica, richiedendo alla scrittrice l’esercizio di critica su se stessa e i suoi sentimenti.
Camilla Pietrabissa è storica dell'arte, curatrice e docente. Lavora come assegnista di ricerca all'Università IUAV di Venezia, e insegna all'Università Bocconi di Milano. Collabora con le riviste Antinomie e The Burlington Magazine.
Scrittrici dell'altro mondo è un programma di incontri volto a divulgare il pensiero, la poetica e la pratica di alcune autrici del Novecento: Simone de Beauvoir, Carla Lonzi, Anna Maria Ortese, Ursula K. Le Guin, Marguerite Yourcenar, Susan Sontag, Virginia Woolf e Simone Weil. Otto percorsi biografici in cui i confini tra arte e vita si fondono fino a diventare invisibili e manifestarsi in un'unica pratica artistica di vita. Intrecciando letteratura, filosofia e arte queste autrici si rendono capaci di sovvertire la norma per disegnare possibili mondi altri. Per ognuna di queste figure, le scelte prese come soggetto privato diventano così una possibilità di immaginazione politica radicale il cui eco risuona fino ai nostri giorni.
A condurre il ciclo saranno ricercatrici provenienti da differenti discipline, chiamate a portare il proprio sguardo secondo differenti prospettive e sensibilità. Le une e le altre, figure differenti ma, ognuna a suo modo, in grado di infrangere la fissità del "migliore dei mondi possibili" in una molteplicità di mondi altri.