Pratiche cinematografiche di condivisione del sapere. Danza e cinema. Il corpo filmico e coreografico di Yvonne Rainer

A cura di Giulia Basaglia

giovedì 09 maggio 2024

Yvonne Rainer (1934) è una danzatrice, coreografa e cineasta americana, nota per essere una delle fondatrici del Judson Dance Theater, collettivo artistico di importanza centrale per la danza del XX secolo, nato negli Stati Uniti tra gli anni 60 e 70 e considerato movimento ideatore della postmodern dance. La sua estetica radicalmente anti spettacolare, espressa nel No Manifesto del 1965, si sviluppa attraverso entrambe le discipline (danza e film), rifiutando inizialmente ogni tipo di narrazione ed emotività. Nella ricerca e pratica coreografica e cinematografica di Yvonne Rainer centrale è la questione dello sguardo, sia dal punto di vista del danzatore che dello spettatore. La coreografa interroga i fondamenti dello sguardo nei confronti del corpo in movimento e del gesto danzante, nella sua presenza fisica o nella sua rappresentazione in immagini filmiche. Come poter guardare senza riprodurre logiche di dominio e seduzione? Attraverso la visione e il commento delle sue brevi pièces filmiche e la sua fondamentale partitura coreografica, 𝑇𝑟𝑖𝑜 𝐴, osserveremo in che modo la costruzione dell’immagine in movimento sia fortemente influenzata dalla sua conoscenza del corpo e della danza.

 

Giulia Basaglia, è attualmente libraia. Dopo una prima formazione in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano prosegue il suo percorso specializzandosi in Organizzazione dello spettacolo dal vivo presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Collabora in seguito con le compagnie di danza contemporanea Zappalà danza, MK, Santasangre e cura il lavoro della danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone. In seguito prosegue gli studi a Parigi, presso l'Università Paris 8 Vincennes - Saint Denis specializzandosi in Storia dell'arte e Estetica della danza con una doppia ricerca incentrata sull'esposizione della danza contemporanea all'interno di spazi museali e sulla ricerca e pratica della coreografa e danzatrice Lisa Nelson, importante figura della postmodern dance. 

 

Pratiche cinematografiche di condivisione del sapere è un ciclo dedicato al cinema di confine, un cinema che mette al centro l’esperienza dello spettatore e la sua percezione come dimensione indispensabile nella creazione dell’opera stessa. Centrale è l’esperienza cinematografica in quanto esperienza sensoriale e corporea che interroga le immagini in movimento come testo fluido e come momento d’incontro unico e irripetibile. Cinema come dimensione ipnotica e onirica, cinema della memoria, cinema come corpo e movimento e cinema come soglia tra reale e finzione. Gli incontri si articoleranno su due movimenti dove alla dimensione di ascolto, visione e analisi delle opere scelte dai relatori seguirà un momento di scambio sulla base delle suggestioni e degli interrogativi suscitati dall’esperienza cinematografica stessa.

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