In Italia, la fama dei canti medievali raggruppati sotto il nome di Carmina Burana è legata a doppio filo alla celebre versione per coro e orchestra che ne diede Carl Orff, compositore tedesco del Novecento. Tuttavia sono ancora troppo pochi gli ascoltatori che, rapiti dalla potenza dell’opera, si soffermano a considerare le parole sotto le note, benché la storia che hanno da raccontare non sia meno affascinante della loro veste musicale. Ritrovato poco più di due secoli fa tra i polverosi scaffali di un’abbazia bavarese, il manoscritto dei Carmina ha iniziato a dipingere l’affresco di un Medioevo molto diverso da quello che siamo soliti immaginare: tra le sue pagine, oltre a una serie di divertenti satire contro lo strapotere della Chiesa e del clero, scopriamo descritto in tutto il suo splendore il mondo degli antichi goliardi, fatto di notti in bianco trascorse alla taverna e di fugaci avventure erotiche, che ben poco hanno da spartire con le regole dell’amor cortese.
Scritti ribelli
Erotismo e satira tra medioevo ed età moderna
Nel corso della Storia, erotismo e satira si sono ritrovati a condividere fianco a fianco numerosi spazi tra le pagine dei libri. I due generi letterari hanno forti tratti comuni: il gusto per l’indicibile e il dissoluto, una certa diffidenza nei confronti del pensiero dominante, la preferenza per un linguaggio ardito, diretto, e spesso originale e creativo. Queste peculiari caratteristiche hanno assicurato loro un ampio successo di pubblico in ogni tempo e luogo, ma sono anche le stesse che hanno attirato sui loro ammiratori le sgradevoli attenzioni di censori e moralisti.
In questa breve serie di incontri, muovendoci tra Oriente e Occidente, conosceremo autori e opere letterarie che, pur tanto diversi tra loro per lingua, sensibilità ed epoca storica, hanno fatto della provocazione il loro mestiere.
Federico Franchin è conferenziere e articolista. Dopo una breve carriera universitaria nell’ambito della musicologia ha iniziato ad appassionarsi alla filosofia e alla letteratura cinese e giapponese, di cui frequenta da anni, in traduzione, le opere principali. Collabora regolarmente con le riviste La tigre di carta e Storie sepolte, oltre che con l’Associazione Sinergie Culturali di San Donato Milanese.