La presentazione si focalizzerà sulla cronofotografia, utilizzata a cavallo fra le Due Guerre Mondiali per mappare i movimenti cinestetici degli arti superiori e costruire – a partire da questa visualizzazione del gesto – delle protesi capaci di riprodurre azioni meccaniche, adatte al lavoro industriale. Le modalità di brevetto di queste protesi, che storicamente sono i primi arti artificiali performativi diffusi su larga scala, sarà il caso di studio che mi permetterà di discutere i temi della trasparenza del corpo in rapporto alla trasparenza del medium, la relazione biunivoca tra i dispositivi che hanno permesso l’ibridazione e il farsi dispositivo del corpo ibrido, la meccanizzazione del gesto come prassi tecnologicamente mediata.