Ottessa Moshfegh nasce a Boston nel 1981. Nei suoi testi, ampiamente tradotti in italiano, emergono personaggi dai tratti fra loro distanti ma legati da una luminosa dimensione soggettiva. Nell’attraversare la natura traumatica e vulnerabile dell’esistenza, alcune delle figure di Ottessa Moshfegh evocano il tema dell’isolamento, che sia cercato e agito, o che sia esito dell’intreccio tra il percorso personale e il tempo storico e sociale. Qui, tra tempo biografico e sociale, si apre uno spazio opaco dove il il soggetto nasce nello sfumarsi dei confini tra azione e passività; su questo si gioca uno dei testi più conosciuti della scrittrice : Il mio anno di riposo e oblio (My year of rest and relaxation, 2018). Osservando i movimenti della protagonista di questo romanzo, cercheremo di riflettere sulla figurazione della ‘ragazza’ come possibile soggetto politico, sulle azioni ‘inconsapevoli’ come atti di cura, e sui sentimenti meno intensi (quali apatia e disaffezione) come spazio di trasformazione. Proveremo a capire insieme come rilassarsi in un mondo disadattato.
Arianna Mainardi è ricercatrice all’Università di Bergamo. I suoi interessi di ricerca riguardano il corpo, le relazioni, la sessualità e le tecnologie. Tra le sue pubblicazioni, Digital Girls. Le ragazze e la ridefinizione dei rapporti di genere online e offline (ETS 2022).
Prende il via la terza stagione del ciclo Scrittrici dell'altro mondo, un programma di incontri volto a divulgare il pensiero, la poetica e la pratica di alcune autrici del Novecento: Wisława Szymborska, Elsa Morante, Kathy Acker, Hannah Arendt, Ottessa Moshfegh, Dolores Prato, Leonora Carrington, Annie Ernaux, Goliarda Sapienza. Nove percorsi biografici in cui i confini tra arte e vita si fondono fino a diventare invisibili e manifestarsi in un'unica pratica artistica di vita. Intrecciando letteratura, filosofia e arte queste autrici si rendono capaci di sovvertire la norma per disegnare possibili mondi altri. Per ognuna di queste figure, le scelte prese come soggetto privato diventano così una possibilità di immaginazione politica radicale il cui eco risuona fino ai nostri giorni.
A condurre il ciclo saranno ricercatrici provenienti da differenti discipline, chiamate a portare il proprio sguardo secondo differenti prospettive e sensibilità. Le une e le altre, figure differenti ma, ognuna a suo modo, in grado di infrangere la fissità del "migliore dei mondi possibili" in una molteplicità di mondi altri.