Di uomini e di fiori
Pagine di letteratura giapponese
Che cosa resta dell’antico Giappone nella letteratura del Novecento? E che legame può esserci tra la sensibilità di uno scrittore moderno e quella di chi, secoli fa, tracciava ideogrammi col pennello seduto su una terrazza della corte imperiale di Kyōto? Nel breve spazio di due incontri, attraverso letture, racconti, e curiosità, cercheremo di dare una risposta a queste e simili domande.
Come neve in primavera
Il fiore di ciliegio dal Medioevo a oggi
Nell’immaginario collettivo, oggi come un tempo, il Giappone è indissolubilmente legato al fiore di ciliegio. Celebrati sin dall’antichità come simbolo di bellezza effimera, i delicati boccioli che si aprono per pochi giorni all’anno occupano un posto d’onore nella tradizione letteraria giapponese, che per secoli si è nutrita delle suggestioni ispirate dalla natura assai più di quella europea. In epoca medievale migliaia di poesie furono consacrate al colore e al profumo dei fiori di ciliegio, fatti oggetto di una sorta di venerazione dalla corte imperiale, e anche in epoche successive artisti, scrittori, monaci, guerrieri non riuscirono a sottrarsi al loro fascino. Nel XII secolo, l’eremita Saigyō ne rimase a tal punto stregato da meritarsi il nomignolo di “poeta dei fiori di ciliegio”; e anche nel secondo dopoguerra chi, come lo sregolato Sakaguchi Ango, predicava la morte della civiltà giapponese, non sapeva trovare miglior bersaglio alle frecce della propria satira. In quest’incontro vi invitiamo a ripercorrere alcune delle tappe più suggestive di un percorso che attraversa pagine scritte, in mille anni di storia, da cortigiani e dame di compagnia, da bonzi e ubriaconi, alla scoperta del fiore che porta impressa, nei suoi petali, la storia di una nazione.
Federico Franchin è conferenziere e articolista. Dopo una breve carriera universitaria nell’ambito della musicologia ha iniziato ad appassionarsi alla filosofia e alla letteratura cinese e giapponese, di cui frequenta da anni, in traduzione, le opere principali. Collabora regolarmente con le riviste La tigre di carta e Storie sepolte, oltre che con l’Associazione Sinergie Culturali di San Donato Milanese.