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Pratiche letterarie di condivisione del sapere. Le parole della sragione. La psicopatologia nella letteratura tedesca del primo Novecento

A cura di Eva Banchelli

giovedì 28 novembre 2024, ore 19:00
Libreria Scaldasole books

Le parole della sragione 

Dalla follia romantica alla moderna psicopatologia nella letteratura tedesca 

 

La psicopatologia nella letteratura tedesca del primo Novecento 

Il successivo momento in cui la follia diventa una chiave di lettura fondamentale della crisi del Soggetto nella modernità è quello fra l’inizio del XX secolo e la prima guerra mondiale. I principali scrittori delle avanguardie di primo Novecento si confronteranno con un mondo ormai in preda a un caos incontrollabile che solo l’ottusità borghese ha ancora la pretesa di ricondurre a una impossibile normalità. Saranno gli scrittori e gli artisti dell’espressionismo e del dadaismo (Georg Heym, Georg Trakl, Gottfried Benn e.a) a farsi interpreti di questa dissoluzione anche attraverso la scompaginazione radicale dei loro linguaggi. Il caso più emblematico con cui concluderemo questo itinerario è quello di Alfred Döblin, non a caso medico psichiatra e sommo narratore delle innumerevoli ‘patologie’ dell’anima.

 

Eva Banchelli ha insegnato Letteratura tedesca nelle università di Milano e Bergamo. Si è occupata nella sua attività di studiosa e di traduttrice di autori come Hermann Hesse, Alfred Döblin, Franz Hessel, Eduard von Keyserling, Peter Weiss, Günther Grass e.a. Dal 1989 ha scritto numerosi saggi dedicati alla letteratura tedesca dopo la riunificazione tedesca.

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